Anni fa comprai...mmm.. no!
Anni e anni fa i miei genitori hanno comprato una casa (che è quella in cui vivo io oggi) che all'epoca era una casa di campagna che passava da seconda casa del precedente proprietario, a seconda casa dei miei genitori.
Non so voi, ma a casa mia si è sempre teso a spostare le cose che non servono più ma che ti spiace buttare nella seconda casa (se ancora belle), o in cantina oppure in garage, per ordine decrescente di valore, strettamente legato alle possibilità di conservazione in questi luoghi.
Pare che la pensasse così anche l'ex proprietario di casa, che qui aveva riposto una serie di piccoli grandi tesori e che sono stati argutamente citati nel contratto di vendita, perchè non si sa mai... tra questi, un salottino stile fascio originale composto da due poltrone, due poggiapiedi e un tavolino (che ora hanno un posto d'onore in casa mia dopo che mia mamma li ha fatti rifoderare togliendo l'orrido vellutino verde pisello ammuffito e sostituendolo con uno splendido tessuto un pò provenzale), una pettiniera degli stessi anni completa di sgabellino imbottito, e.... un tavolo tipico delle nostre campagne, di quelli con due cassetti e il buco per il grosso mattarello, a cui abbiamo sostituito il piano (che ora è di marmo) e una credenza abbinata anni 40/50, di quelle con il vetro decorato, cassetti e un'anta con la griglia di aerazione.
Ora, pur avendo rifatto la cucina, tenendo solo il tavolo e abbinandolo a mobili moderni, non ho affatto buttato la credenza, ma anzi l'ho messa nella dispensa, dove è assoluta protagonista, anche perchè abbiamo scoperto che ha un potere magico: fa stagionare perfettamente le cose, senza che ammuffiscano mai!
Questo è il preambolo per dire che il 25 aprile ho acquistato una bella robiolina di capra, lontana cugina della robiola di Roccaverano, in quanto a parole ha lo stesso latte e lo stesso metodo di lavorazione. Oltre a questa ho comprato altri formaggi, e il venditore mi ha detto che loro di solito cercano di "dimenticarsi" qualche robiola di capra anche 3/4 mesi perchè stagionata è anche meglio!
Potevo farmi scappare un'occasione del genere?
In attesa di condividere foto e sensazioni finali, mentre la mia robiolina si stagiona nella dispensa magica, posso dire che il profumo è cambiato molto, prima era dolce, poi è diventato leggermente acido, poi molto acido (facendomi anche temere per la sua salute!), e adesso ha un aroma subito ircino, ma una frazione di secondo dopo arriva il profumo dolce di latte cotto e un vago sentore di muffa pulita.
Io sono curiosissima! Non credo che arriveremo ai 3/4 mesi che mi hanno detto, anche perchè ogni giorno si fa più invitante, ma appena la mangeremo posterò foto e sensazioni!
p.s. nei giorni di profumo acido un paio di persone sono entrate nella dispensa e ho dovuto rassicurarle che non c'era niente che stava andando a male ma bensì stavo facendo un esperimento di "affinatura"...
p.p.s. qualche mese fa, cercando da un robivecchi una piccola cassettiera ho trovato una seconda credenza anni 50 con ben 2 ante con griglia e.. voilà! ora troneggia in cantina! ma è ancora da collaudare, per questo ho fatto l'esperimento con la prima dispensa magica!
mercoledì 20 maggio 2015
domenica 3 maggio 2015
Il sancta sanctorum dei formaggi
Il d-day è arrivato e oggi hanno consegnato i diplomi ai neo-assaggiatori del corso Onaf di Asti.
L'investitura si è tenuta nel corso dell'assemblea dei soci a conclusione della convention per i 25 anni dell' Onaf presso la sede nazionale, a Grinzane Cavour ed è stata davvero emozionante.
Innanzitutto vedere un bilancio di associazione non a fini di lucro che funziona e che non crea discussioni e dissapori è già qualcosa di cui andare fieri, non dover assistere ad interventi (a volte fastidiosi) in cui si chiede di rendere conto di voci dal valore economico infinitesimale solo per il gusto di farsi vedere, beh allarga il cuore. Fa piacere poi sapere che l'Onaf, anche se la crisi si sente anche qui, nel 2015 ha già avuto molti iscritti ai corsi e questo fa ben sperare per questo nuovo anno e per il futuro.
Poi sentire il dottor Oddero, tra i fondatori storici e presidente onorario Onaf, parlare e ringraziare tutti i componenti di questa bella associazione, con una tale partecipazione e, mi permetto, umiltà, è stato davvero bello e rappresentativo dello spirito che unisce questo gruppo.
Ma alla fine, eccoci al momento tanto atteso da me e dai mie compagni di corso, l'investitura! Dopo aver prestato giuramento come cavalieri medievali, si giunge all'investitura vera e propria, dove la tradizionale spada è stata sostituita da un più consono succhiello da parmigiano! Ho provato ad annusare, ma sembrava intonso e quindi non era profumato...
Dopo di che, dopo aver fatto un bel giro per il castello, ci siamo trasferiti al buffet dove ogni ben di Dio Formaggio ci aspettava! Purtroppo le foto non possono trasmettere più di tanto, ma secondo me danno una buona idea dell'opulenza della tavolata!
La speranza è quella di poter contribuire, ognuno come può, a tenere viva l'associazione, non solo partecipando attivamente alle attività della delegazione che è il livello base, ma anche sperimentando esperienze gustative nuove, facendosi portavoce del manifesto Onaf, e promuovendo l'associazione e le sue attività. Per ora vi segnalo la bellissima rivista Informa che parla del mondo del formaggio in Italia, e a cui ci si può abbonare liberamente, per sapere cosa c'è di nuovo, cosa c'è di tradizionale che non si conosce, e cosa fa l'Onaf. Have a look!
L'investitura si è tenuta nel corso dell'assemblea dei soci a conclusione della convention per i 25 anni dell' Onaf presso la sede nazionale, a Grinzane Cavour ed è stata davvero emozionante.
Innanzitutto vedere un bilancio di associazione non a fini di lucro che funziona e che non crea discussioni e dissapori è già qualcosa di cui andare fieri, non dover assistere ad interventi (a volte fastidiosi) in cui si chiede di rendere conto di voci dal valore economico infinitesimale solo per il gusto di farsi vedere, beh allarga il cuore. Fa piacere poi sapere che l'Onaf, anche se la crisi si sente anche qui, nel 2015 ha già avuto molti iscritti ai corsi e questo fa ben sperare per questo nuovo anno e per il futuro.
Poi sentire il dottor Oddero, tra i fondatori storici e presidente onorario Onaf, parlare e ringraziare tutti i componenti di questa bella associazione, con una tale partecipazione e, mi permetto, umiltà, è stato davvero bello e rappresentativo dello spirito che unisce questo gruppo.
Ma alla fine, eccoci al momento tanto atteso da me e dai mie compagni di corso, l'investitura! Dopo aver prestato giuramento come cavalieri medievali, si giunge all'investitura vera e propria, dove la tradizionale spada è stata sostituita da un più consono succhiello da parmigiano! Ho provato ad annusare, ma sembrava intonso e quindi non era profumato...
Dopo di che, dopo aver fatto un bel giro per il castello, ci siamo trasferiti al buffet dove ogni ben di Dio Formaggio ci aspettava! Purtroppo le foto non possono trasmettere più di tanto, ma secondo me danno una buona idea dell'opulenza della tavolata!
La speranza è quella di poter contribuire, ognuno come può, a tenere viva l'associazione, non solo partecipando attivamente alle attività della delegazione che è il livello base, ma anche sperimentando esperienze gustative nuove, facendosi portavoce del manifesto Onaf, e promuovendo l'associazione e le sue attività. Per ora vi segnalo la bellissima rivista Informa che parla del mondo del formaggio in Italia, e a cui ci si può abbonare liberamente, per sapere cosa c'è di nuovo, cosa c'è di tradizionale che non si conosce, e cosa fa l'Onaf. Have a look!
Primeglio, la sagra dell'agnolotto
Abbiamo passato una bella serata, non proprio primaverile come clima, a Primeglio, una piccola frazione del piccolo paese di Passerano Marmorito in provincia di Asti. L'occasione era la sagra dell'agnolotto, già testata in passato, ma per me adesso è lo spunto per parlare della robiola di Cocconato, un formaggio grasso di latte vaccino, solitamente a latte crudo, fresco (si mangia dopo circa 5 giorni) a pasta molle. La crosta è totalmente assente, il colore è bianco, l'occhiatura assente. E' una formaggetta di circa 15 cm di diametro alta 2, talvolta cremosa al centro. I profumi sono puramente lattici, di latte fresco, così come il gusto, molto dolce, quasi per nulla dolce o salato. Proprio per queste caratteristiche delicate, viene spesso servita come antipasto e il più delle volte viene servita condita da un filo di olio extravergine buono e, come in questo caso, da un pò di rucola.
Gli agnolotti e gli altri antipasti della tradizione piemontese erano ottimi, se in più ci si aggiunge il poco affollamento, è davvero un appuntamento da ricordare!
Gli agnolotti e gli altri antipasti della tradizione piemontese erano ottimi, se in più ci si aggiunge il poco affollamento, è davvero un appuntamento da ricordare!
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