giovedì 23 marzo 2017

L'alveare che dice sì, ovvero la ruche qui dit oui.

Oggi vi parlo di un progetto che mi ha conquistata e che è solo in parte legato al mondo del formaggio...
L'alveare che dice sì è un progetto che sta prendendo piede in italia, sulla scia, in questo caso, della Francia. L'alveare nasce nel 2011 e arriva in Italia, a Torino per la precisione, nel 2014.
E' un progetto di filiera corta che si sviluppa prevalentemente on-line, per quanto riguarda la fase di scelta e di acquisto, ma il ritiro avviene in un determinato luogo una volta alla settimana. In questo modo ritirando i prodotti vedi e conosci i produttori, hai la possibilità di vedere e assaggiare i loro prodotti, così che la settimana successiva magari vedendo un determinato articolo ti si accenderà la lampadina!
I prodotti sono tanti, non solo freschi come ortofrutta, ma anche salumi (volendo anche confezionati sottovuoto), farine, conserve dolci e salta, sale, zafferano e, ovviamente formaggi. I produttori si alternano e mentre alcuni sono presenti a tutte le vendite, altri lo sono a settimane alterne o una sola volta al mese, quindi ogni volta che si accede a una vendita potenzialmente si possono trovare produttori e prodotti diversi.
I prodotti sono tutti localissimi; la regola stabilisce che siano entro i 250 km, ma nel 99% dei casi si sta entro i 10/15 km. Fanno eccezione, per ora, gli agrumi e l'olio.
Io sono membro già da qualche tempo e ho già effettuato degli ordini, e stasera mi recherò all'alveare a ritirare il mio ordine della settimana che include anche un formaggio, di cui vi parlerò includendo anche alcune foto dell'alveare (tempo permettendo, perchè ad ora diluvia!!).

Nell'alveare di Asti ronzano circa 300 iscritti, e spero che si ingrandirà sempre di più e più in fretta; più iscritti attivi ci sono, più saranno i produttori, e più sarà bello e piacevole fare la spesa all'alveare. In fondo, è un pò come cliccare on-line sul sito di un supermercato, solo che anzichè acquistare prodotti della GDO acquistiamo prodotti a km0, come quelli che troveremmo al mercato, ma già pesati, confezionati e imbustati per noi, lì pronti ad attenderci.











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