giovedì 22 settembre 2016

dalle vacanze... il piccolo, dolce Rocamadour AOP

Il Rocamadour è uno dei formaggi più di zona che abbiamo assaggiato.
Rocamadour è un villaggio di 700 abitanti della regione del Midi-Pirenei, ed è costituito da alcune file di case arroccatte su un roccione che sovrasta il paesaggio. La città è meta di pellegrinaggi religiosi, e i pellegrini percorrono sulle ginocchia i 216 gradini che portano alla città. La chiesa sotterranea è dedicata a Saint'Amadour, da cui il nome del paese; qui si venera una Madonna nera.
Il villaggio è sul Cammino Francese.

Il Rocamadour è un formaggio detto "cabécou", che è un nome utilizzato per indicare i formaggi di latte crudo di capra della zona del Massif central, come il Quercy, il Rouergue, l'Haute Auvergne ed il Perigord. Il nome indica oltre al tipo di latte ed alla zona di provenienza, le caratteristiche che deve avere il cabécou: pasta molle, crosta fiorita, gusto lattico, percentuale di materia grassa circa del 45%, peso normalmente inferiore ai 40 grammi.
Di tutti i cabécou (6 riconosciuti ufficialmente, ma ne esistono molti di più), l'unico AoP è il Rocamadour, che spesso infatti viene definito Cabécou de Rocamadour, sebbene il nome AOP sia limitato a Rocamadour.

La produzione di questo piccolo formaggio è ben regolamentata: il latte può provenire esclusivamente da capre di razza Alpina o Saanen, e il numero di capre per ettaro è limitato a dieci. Il nutrimento degli animali deve consistere per l'80% di cibi di alta qualità, e può essere prodotto in soli 7 comuni della regione del Lot.
Nella sua lunga storia, il Rocamadour non si è limitato ad essere solo un alimento di tutto rispetto: in un documento del XIV secolo è citato come valuta legale per il pagamento di affitti e tasse.
Nel 1913 l'allora presidente Poincarè si reca in visita nel Lot e sul menu era presente il nostro piccolo Rocamadour.

Io sono una grandissima appassionata di formaggi a crosta fiorita che, anche se io stessa so che non è corretto ed è anche molto riduttivo, per me esemplificano la produzione francese di formaggi. In pratica, se sul tagliere dei formaggi non c'è almeno una crosta fiorita, meglio due, non mi sento in Francia.
Quindi devo dire che amo tantissimo il Rocamadour, i formaggi come questo sanno, al solo sentirne il profumo, rendermi felice e farmi venire l'acquolina in bocca. Sarà una malattia, ma ne sono fiera ;-)

Ha una pelle morbida e vellutata, quasi impalpabile, infatti è facile spezzarla spostandolo dalla confezione al tagliere, e la consistenza della pasta è fondente e untuosa. E' uno dei caprini più morbidi che esistano in circolazione, non solo in Francia, e la sua cremosità è data dalla stagionatura brevissima, di 6/7 giorni.
In Francia dicono che il suo interno "piaule", che letteralmente vuol dire "piagnucola", ed è un pò l'equivalente della nostra lacrima sulla fetta di salame stagionato.
Che dire, moi je vais piauler seulmente en le voir!!! (piagnucolo solo a vederlo!)

Contrariamente al suo gusto dolce, il suo profumo è deciasmente caprino e, se sta in frigo per un giorno o due, potrebbe risultare un pò aggressivo.
Tiratelo fuori come sempre un pò prima dal frigo per portarlo a temperatura, degustatelo a occhi chiusi, poi lasciate aperto il frigo e uscite mezz'ora di casa! ;-) Dopo l'aria sarà respirabile!

Una curiosità: in Francia sono poche le feste interamente deidcate ai formaggi, tra queste c'è, nel periodo di pentecoste quidni a data variabile la festa del Rocamadour. Io conto di andarci in pellegrinaggio prima o poi, per ora, come al solito, vi rimando al sito ufficiale.

Le mie foto, dato che l'alloggio in affitto non offriva grandi stoviglie, non sono bellissime, portate pazienza e sfogliate il sito web!





https://www.aop-rocamadour.com/


Resoconti dalle vacanze... Il Selles Sur Cher AOP

OIniziamo i resoconti delle esperienze gastronomiche delle vacanze con un piccolo formaggio di capra, il Selles Sur Cher.

Il Selles Sur Cher è un formaggio fresco a pasta molle di latte intero di capra; ha forma rotonda di circa 9 cm di diametro ed è spesso circa 3 cm, per circa 150 grammi di peso.
Si riconosce facilmente perchè è salato e ricoperto di cenere vegetale che gli conferisce il tipico color grigio cenere.
La pasta è bianca, omogenea e liscia, non sono presenti occhaiture, ed in bocca è grassa e adesiva.

Si gusta fresco, a partire dai 10 giorni di stagionatura.
In bocca si presenta ben equilibrata tra il salato e l'acido, con vaghi sentori di capra e di funghi. Il nostro esemplare sapeva poco di capra, sia al naso che in bocca.

La zona di produzione comprende 14 cantoni, che si estendono dalla Champagne Berrichonne, Basse-Sologne alla valle dello Cher. Il terreno argilloso e sabbioso influenza l'alimentazione degli animali allevati qui, che si basa prevalentemente sul fieno; in questa zona ci sono più di 400 specie vegatali di cui una dozzina sono protette, e molte di esse vanno a costituire l'alimentaizone delle capre che rende quindi unico questo latte. Questo formaggio ga come molti altri origini medievali, ed era prodotto dalle donne di casa; diventa più conosciuto alla fine del XIX secolo, quando gli agenti riscossori delle tasse riscuotevano anche i prodotti locali, tra cui formaggi,  uova e pollame.
Il nome nasce in questo periodo quando viene chiamato "selles" per la sua forma (cioè sella), in contrapposizione agli altri formaggi della zona che erano definiti "carrè" (quadrati) per la loro forma a piramide. Nel 1975 ottiene l'AoP, che equivale alla nostra DOP.


I formaggi con cenere vegetale mi piacciono molto, soprattutto come parte di un assortimento; i formaggi che ho acquistato e assaggiato in vacanza sono stati praticamente tutti mangaiti da soli, e non come parte di una ruota di formaggi, per assapoarne appieno il gusto e la particolarità e anche perchè, soprattuto in Francia, a noi piace fare un pasto con prevalenza di formaggio.

Sebbene il Selles Sur Cher vanti una lunga serie di ricette sfiziose, noi l'abbiamo mangiato a crudo, e devo dire che ci ha molto soddisfatti!
Di seguito le foto del mio formaggio e alcune foto tratte dal sito ufficiale, a cui vi indirizzo se foste interessati a saperne di più.




http://aop-sellessurcher.com/

  


 



lunedì 22 agosto 2016

sabato 6 agosto 2016

Metti una sera in Langa...

Partiamo da casa con l'idea di andare a cenare in un birrificio artigianale a Neive, il Citabiunda che amiamo molto ma che d'inverno, un pò per profezia più che altro, risulta scomodo. 
Si mangia e soprattutto si beve molto bene. 
Verificando l'apertura vediamo che questo week end il birrificio si sposta in piazza per il "Citabiunda fest". 
Dalle Langhe veniamo proiettati in Puglia, con un complesso (la paranza del geco) che suona la pizzica e le tarantelle, con tanto di cornamusa ricavata da una capra intera! 
Ma la sorpresa più grande viene dal menù: oltre a delle costine morbidissime e succose e ad un hamburger di ciani a davvero di pregio, vedo le cozze al blu della Granda (la Granda è la provincia di Cuneo).  Ehi, cozze con il blu? Ma davvero?
E allora ciao, la festa di paese si trafora in  una nuova esperienza! Cozze solo aperte, senza alcun condimento e servite con una cremina che, chiedo, è solo blu di Langa fuso. Servite con patate fritte che a fine piatto uso, senza vergogna, per fare scarpetta nel blu. 
Siete ancora in tempo, la festa c'è anche domani! E poi, chissà che non le servano anche normalmente al birrificio?

Bella l'estate!










venerdì 5 agosto 2016

In partenza!

Le ferie non sono ancora iniziate, ma le vacanze sono già (quasi) definite.

Vi anticipo solo che ho in programma di visitare un paio di caseifici oltreconfine degni di nota (ma dico sul serio eh?!), oltre che degustare molte specialità... La zona oltretutto promette bene anche come vini e birre, quindi le aspettative sono altissime.
Ho sentito parlare del ristorante con la campana per formaggi più grande del mondo...potrei forse perdermelo? Già solo le foto che ho visto promettono bene! Qualcuno per caso sa già dove sia? 

Con l'autunno poi inzierà un nuovo progetto che condividerò con voi e che spero vi interesserà così come interessa me.

Ce ne saranno davvero delle belle!

insomma.. stay tuned! Buone vacanze a tutti e a prestissimo!

Marta e il cheese sandwich

Qualche tempo fa, guardando una trasmissione sul cibo di strada, ho trovato una ricetta favolosa per il famoso "cheese sandwich" americano, con cui buona parte dei bambini americani è cresciuta. La ricetta è semplice, due nelle fette di pane in cassetta, morbido morbido, burro, e buon cheddar. Scaldi la padella, ci metti una bella dose di burro, fai passare una fetta di pane nel burro da un lato solo, poi metti il cheddar, l'altra fetta e quando il formaggio è quasi fuso giri e passi la seconda fetta nel burro (se manca ovviamente lo si aggiunge, non sia mai!). 
Dato che mia figlia Marta adora i toast, e il formaggio, quando ho avuto sotto mano un cheddar inglese di livello le ho fatto il famoso cheese sandwich. Che lei (come noi) ha prontamente amato. L'ho fatto credo due tre volte a settimana per un paio di mesi. Poi, stop. Non l'ha più voluto! Ma noi ormai ne eravamo diventati dipendenti e ogni tanto ci riprende la voglia e ce lo facciamo. 
Oggi ho visto questo bellissimo video su tasty che rende omaggio proprio a questo famoso panino.
Sfido chiunque a resistere alla tentazione! Io intanto vado a scaldare la padella! 

martedì 24 maggio 2016

Formaggi di capra e vino, sabato 28 maggio

Voglio condividere un evento che mi ispira moltissimo... Questo sabato, alle 18:30 ci sarà una degustazione di formaggi di capra di un produttore locale giovane sia come persona che di recente costituzione, abbinati ai vini di un altro giovane produttore locale e alle creazioni meravigliose della sua adorabile moglie nonché fantastica pasticcera e cuoca. 
Mi piace perché è un evento interessante e perché è davvero un modo di conoscere e scoprire la realtà locali. Non è vero che i giovani non lavorano più la terra, anzi, quelli che lo fanno hanno una spinta e un entusiasmo che sono a dir poco contagiosi! 

Dateci un occhio anche per vedere le magnifiche creazioni di Carla, e per spiare l'angolino di paradiso che ha creato nella nostra bella campagna piemontese! 

Contattate t.asti per i dettagli e per prenotare! 

Io credo proprio che non me lo farò scappare! 



Ed ecco le magiche foto della serata!!!


Le foto di Pandino... In grandissimo ritardo!

La giornata di Pandino è stata davvero intensa e molto educativa. Eravamo davvero tantissimi presenti,tra assaggiatori ed appassionati. La valutazione di è tenuta all'interno della scuola casearia e ben 5 aule erano piene, e ogni aula conteneva tra 3 e 5 giurie comparire da 6 membri. Inoltre c'erano anche le giurie "mobili" composte sempre da gruppetti di 4/5 persone che giravano da un'aula all'altra. Ad ogni giuria erano assegnate due categorie di formaggi, che potevano essere dop, igp, oppure formaggi di "fantasia" (per fare un esempio una categoria erano i formaggi aromatizzati, dal pepe al peperoncino, al tartufo, per arrivare a pistacchi e semini vari.. Anche se non essendo la mia categoria non ho approfondito più di tanto). 
A me sono state assegnate due categorie, i taleggi e i grana padano. Devo sei e che sono stata davvero felice perché, pur essendo casuale, io nutro un amore viscerale per il taleggio e quindi non avrei potuto chiedere di meglio. 

È stata una bella occasione per conoscere assaggiatori onaf provenienti da tutta Italia (nella mia giuria c'era anche una ragazza della svizzera italiana), così da confrontarsi come esperienze e anche come terminologia!
La degustazione è durata un paio d'ore, dopo di che abbiamo visitato lo splendido castello visconteo e abbiamo mangiato le cose preparate dai ragazzi della scuola. Coccolati fino all'ultimo. Segnalo anche il percorso sensoriale olfattivo che è davvero unico nel suo genere! 

Unica nota dolente... Vedere quei piatti pieni di avanzi degli assaggi! Mi piangeva il cuore!!!













giovedì 17 marzo 2016

Caseo Art 2016

E' un periodo di progetti, organizzazione, pianificazione...
Sabato sarò uno dei tanti assaggiatori presenti a Pandino (Cremona) per la 7° edizione del Torneo CaseoArt, che premia il miglior tecnico caseario d'Italia.
Più di 200 i formaggi in gara, provenienti da più di 100 caseifici di tutto il territorio nazionale, svariate le giurie che saranno messe al lavoro per selezionare il migliore tra questi magnifici prodotti.
Per adesso c'è l'entusiasmo dell'attesa, la prossima settimana condividerò con voi le sensazioni e le foto della giornata. Dalle foto delle scorse edizioni penso che mi dovrò preparare ad "assaggiare" a quattro palmenti!

L'evento è aperto a tutti, non per la parte riguardante la giuria ovvio, ma è previsto un bellissimo percorso di scoperta del formaggio, dei suoi odori, degli aspetti visivi e uditivi,.. insomma, se siete in zona fate un salto.
Oppure, se volete passare una festa del papà diversa dal solito, andateci apposta, c'è anche lo splendido Castello Visconteo da visitare. Sul sito del Comune (http://www.comune.pandino.cr.it/) trovate tutte le informazioni sulla Fiera di San Giuseppe, sono previsti itinerari turistici a piedi e zone di trucco e parrucco anni '80!

Per le informazioni sull'evento CaseoArt invece ecco il link al sito ufficiale:
http://www.assocaseariapandino.it/



Castello-lato-est-2

Castello-lato-est-2