Rocamadour è un villaggio di 700 abitanti della regione del Midi-Pirenei, ed è costituito da alcune file di case arroccatte su un roccione che sovrasta il paesaggio. La città è meta di pellegrinaggi religiosi, e i pellegrini percorrono sulle ginocchia i 216 gradini che portano alla città. La chiesa sotterranea è dedicata a Saint'Amadour, da cui il nome del paese; qui si venera una Madonna nera.
Il villaggio è sul Cammino Francese.
Il Rocamadour è un formaggio detto "cabécou", che è un nome utilizzato per indicare i formaggi di latte crudo di capra della zona del Massif central, come il Quercy, il Rouergue, l'Haute Auvergne ed il Perigord. Il nome indica oltre al tipo di latte ed alla zona di provenienza, le caratteristiche che deve avere il cabécou: pasta molle, crosta fiorita, gusto lattico, percentuale di materia grassa circa del 45%, peso normalmente inferiore ai 40 grammi.
Di tutti i cabécou (6 riconosciuti ufficialmente, ma ne esistono molti di più), l'unico AoP è il Rocamadour, che spesso infatti viene definito Cabécou de Rocamadour, sebbene il nome AOP sia limitato a Rocamadour.
La produzione di questo piccolo formaggio è ben regolamentata: il latte può provenire esclusivamente da capre di razza Alpina o Saanen, e il numero di capre per ettaro è limitato a dieci. Il nutrimento degli animali deve consistere per l'80% di cibi di alta qualità, e può essere prodotto in soli 7 comuni della regione del Lot.
Nella sua lunga storia, il Rocamadour non si è limitato ad essere solo un alimento di tutto rispetto: in un documento del XIV secolo è citato come valuta legale per il pagamento di affitti e tasse.
Nel 1913 l'allora presidente Poincarè si reca in visita nel Lot e sul menu era presente il nostro piccolo Rocamadour.
Io sono una grandissima appassionata di formaggi a crosta fiorita che, anche se io stessa so che non è corretto ed è anche molto riduttivo, per me esemplificano la produzione francese di formaggi. In pratica, se sul tagliere dei formaggi non c'è almeno una crosta fiorita, meglio due, non mi sento in Francia.
Quindi devo dire che amo tantissimo il Rocamadour, i formaggi come questo sanno, al solo sentirne il profumo, rendermi felice e farmi venire l'acquolina in bocca. Sarà una malattia, ma ne sono fiera ;-)
Ha una pelle morbida e vellutata, quasi impalpabile, infatti è facile spezzarla spostandolo dalla confezione al tagliere, e la consistenza della pasta è fondente e untuosa. E' uno dei caprini più morbidi che esistano in circolazione, non solo in Francia, e la sua cremosità è data dalla stagionatura brevissima, di 6/7 giorni.
In Francia dicono che il suo interno "piaule", che letteralmente vuol dire "piagnucola", ed è un pò l'equivalente della nostra lacrima sulla fetta di salame stagionato.
Che dire, moi je vais piauler seulmente en le voir!!! (piagnucolo solo a vederlo!)
Contrariamente al suo gusto dolce, il suo profumo è deciasmente caprino e, se sta in frigo per un giorno o due, potrebbe risultare un pò aggressivo.
Tiratelo fuori come sempre un pò prima dal frigo per portarlo a temperatura, degustatelo a occhi chiusi, poi lasciate aperto il frigo e uscite mezz'ora di casa! ;-) Dopo l'aria sarà respirabile!
Una curiosità: in Francia sono poche le feste interamente deidcate ai formaggi, tra queste c'è, nel periodo di pentecoste quidni a data variabile la festa del Rocamadour. Io conto di andarci in pellegrinaggio prima o poi, per ora, come al solito, vi rimando al sito ufficiale.
Le mie foto, dato che l'alloggio in affitto non offriva grandi stoviglie, non sono bellissime, portate pazienza e sfogliate il sito web!
https://www.aop-rocamadour.com/