Siamo in Val d'Aosta, poco lontano da Aosta, a Valpelline, a 964 metri s.l.m. nell'omonima valle, che un tempo era in mano ai signori di Porta Sant'Orso, nel ducato dei Savoia. Qui, nel Sette-Ottocento, si lavorava il rame proveniente da una vicina miniera, ma a farla da padrone è sempre stato l'allevamento, con la conseguente caseificazione e quindi, la Fontina.
Trattandosi di un luogo che nell'ottocento era molto isolato, l'economia locale si basava prevalentemente su cosa era disponibile in zona, quindi uno dei piatti tipici della tradizione era, come come spessa accadeva, un piatto unico, sostanzioso e nutriente, fatto con il pane e il formaggio. Il pane, tradizionalmente di segale, ed il formaggio locale, la Fontina.
La ricetta è semplice e la lista ingredienti corta: pane di segale, burro, fontina DOP e brodo vegetale.
Si procede come per fare una lasagna: si imburra abbondantemente una teglia, e poi via, pane raffermo, fontina, pane, fontina,... alla fine si bagna col brodo e poi si fa gratinare in forno.
La seupa à la valepelentse ha ottenuto la De.Co nel 2007, e questa è la ricetta che si mangia a Valpelline, ma molto diffusa, anche più dell'originale, è la variante con il cavolo, che viene fatto bollire e si inframezza agli strati di pane e fontina (finendo sempre con la fontina, mi raccomando!!). La differenza principale, oltre che nel gusto ovviamente, è che la seupa originale risulta compatta al punto da essere servita con la forchetta, e non ha praticamente parte liquida, mentre la variante con il cavolo mantiene una consistenza semiliquida che la avvicina di più all'idea di zuppa che ci si può figurare.
Inutile sottolineare che entrambe le versioni sono quello che nella mia idea più si avvicina al comfort food: un cibo per il cuore e per l'animo oltre che per lo stomaco, che ti coccola e ti abbraccia, la cui sola vista, spesso, strappa un enorme sorriso.
Trattandosi quindi di uno dei miei piatti preferiti, si parte alla volta della festa della seupa, quasi in pellegrinaggio. L'organizzazione è perfetta, una macchina ben collaudata: tre tensostrutture sotto cui ripararsi (dal sole e dalla pioggia), una enorme cucina, alla fine di una (altrettanto enorme) coda. In 5 minuti facciamo il biglietto e prendiamo un menu completo composto dalla seupa, il secondo (salsiccette in umido con piselli e contorno a scelta) e un dessert (alla francese, a scelta dolce o formaggio... ovviamente opto per il formaggio!) a 15 euro, e un piatto di seupa ed un piatto freddo composto da affettati valdostani e formaggi (6 euro l'uno). Il dessert (dolce o formaggio) costerebbe 3 euro preso da solo, cosa secondo me degna di nota perchè, come si vede nelle foto, ci sarà stato un etto e mezzo, due di formaggi valdostani. I prezzi li riporto perchè, a mio avviso, la cosa bella di questa manifestazione è la finalità di promuovere il territorio ed i suoi prodotti tipici: conoscendo i prezzi delle materie prime, e valutando le porzioni abbondantissime che ci sono state servite, non c'è altra spiegazione per il rapporto qualità prezzo così sbilanciato se non la promozione locale!!
Inutile dire che dopo la coda (di circa un'ora) per prendere il nostro vassoio, eravamo affamatissimi e iperstimolati dai profumi e dai piatti che abbiamo visto passare... ma siamo stati ampiamente ricompensati dalla gentilezza dei volontari e dalla qualità del cibo che ci hanno servito.
E' quasi il nostro turno e finalmente vediamo il banco di servizio! |
Porzioni abbondanti servite con grande impegno perchè il formaggio... fila! |
Tutte le porzioni devono essere uguali... almeno un metro cubo! |
La seupa si scioglie in bocca ed è gratificante anche in una calda giornata di luglio, i salumi valdostani (speck, prosciutto crudo di Saint-Marcel, mocetta, salame e budin) ottimi, a stagionatura perfetta, tagliati magistralmente e in porzione abbondantissima, e i formaggi... beh, davvero ottimi. Oltre alla fontina d'alpeggio (più su nella valle c'è il centro di stagionatura della Fontina del consorzio, oltre a tanti altri magazzini di affinatura privati), ci hanno servito la toma di Gressoney e il Bleu d'Aosta.
Questo è quello che avete se scegliete il menù completo a 15 euro e, come me, decidete di prendere il formaggio anzichè la crostata. |
Questo vassoio invece ospita una porzione di seupa e il piatto freddo, con salumi e formaggi valdostani (sono porzioni singole!!) |
Dopo questa abbondante mangiata, decidiamo di fare un giro su per la valle, che inizia a salire poco dopo Valpelline, e arriviamo a Bionaz, dove facciamo una sosta ufficialmente per compare il pane nero, ma che si rivela una sorpresa perchè il negozio in cui entriamo di fatto è uno spacci aziendale dell'azienda agricola chez Duclos, che produce prodotti lattiero caseari (dal latte allo yogurt, ai formaggi valdostani DOP e non) e vende salumi e affettati locali. Nello specifico, a Bionaz c'è il magazzino di stagionatura, che si apre ai nostri occhi come lo scrigno di un tesoro...
Il magazzino di stagionatura di Chez Duclos a Bionaz |
Il banco con la scelta dei formaggi disponibili (la Fontina era a parte, ma c'era, eccome se c'era!) |
Volendo fare un'escursione nel vero senso della parola, e non solo un giro in macchina come ho fatto io, volendo ci sono anche un paio di b&b di charme lungo la valle che potrebbero meritare una sosta.
Che dire... se avete tempo e voglia di organizzare una gita last second, giovedì 1 agosto c'è l'ultima data della festa della seupa, altrimenti tenetelo in agenda per l'anno prossimo, perchè merita davvero!
E, se avete voglia di provare la seupa a casa vostra, seguite la ricetta semplicissima che vi ho dato, ma mi raccomando... pane di segale e Fontina DOP!! Con così pochi ingredienti non sono ammesse licenze!
La chiesa di Oyace che guarda la valle giù verso Valpelline, e poi, Aosta. |
Il panorama dal sagrato della chiesa di Oyace. |
ah si, un'ultima cosa.... Se vi state chiedendo quanti siano i coperti che si fanno alla sagra della seupa, la risposta esatta non la so, ma... guardate qui:
Montagne e montagne di teglie vuote, piene di acqua per "scrostare" il formaggio, anche se c'era così tanto burro che incrostate non erano di certo! |
Link esterni:
http://www.comune.valpelline.ao.it/
https://www.chezduclos.com/it